La sentenza in esame riconosce la legittimazione del genitore del minore vittima di abusi sessuali a costituirsi parte civile nel processo penale e a richiedere il risarcimento del danno subito (iure proprio). Tale legittimazione, ormai pacificamente affermata dalla giurisprudenza, si fonda sul riconoscimento dei diritti della famiglia previsto dall'art. 29 della Costituzione, avuto riguardo al rapporto affettivo che lega il prossimo congiunto alla vittima del reato. Difatti, in caso di abuso su minori anche il genitore subisce un danno risarcibile in conseguenza del dolore concretamente inferto per lo sconvolgimento imposto al normale sviluppo della convivenza familiare, dall'alterazione indotta alle naturali dinamiche relazionali del nucleo familiare costretto a fronteggiare il disagio rinvenuto nel figlio/a, il sentimento di impotenza e frustrazione, l'evidente compromissione subita nella libera espressione e realizzazione della personalità.