Con la sentenza 21 gennaio 2009, n. 2437 le Sezioni Unite della Corte di Cassazione, mediante un approccio conforme al diritto vivente e ad una lettura aggiornata della Carta Costituzionale, hanno risolto una questione, quella relativa alla rilevanza penale dell’attività medico-chirurgica a fini terapeutici in caso di mancato consenso del paziente, che da lungo tempo, oramai, aveva dato luogo a rilevanti contrasti giurisprudenziali e dottrinali. La fattispecie concreta riguarda