IL CONTRATTO INTERNAZIONALE E LA LEGGE APPLICABILE
a cura dell' avv. Enrica Caon dello Studio Vis- Legis
 
1. L’importanza della contrattualistica nel commercio internazionale
Per ogni impresa che esercita attività di commercio estero – sia in ambito europeo, sia, a maggior ragione, in ambito internazionale – è di fondamentale importanza l’utilizzo di un contratto il più possibile tutelante.
Per le imprese, infatti, il commercio internazionale presenta rischi diversi e maggiori di quanto accada nel commercio interno. Per tale ragione, occorre riporre particolare attenzione al contratto con il partner estero, così da pianificare l’operazione commerciale in modo ottimale.
 
2. Oggetto del contratto e metodi di regolamentazione dei servizi offerti
Le singole fattispecie contrattuali internazionali sono molto diverse tra loro, a seconda del loro oggetto (compravendita, appalto, licenza, etc.) e del paese in cui ha siede il partner estero e/o deve essere eseguito il contratto.
Tuttavia, vi sono degli elementi comuni che dovrebbero essere contenuti in ogni contratto internazionale, indipendentemente dalle diverse variabili. Essi sono essenzialmente:
  • l’oggetto del contratto: ovvero la descrizione analitica delle prestazioni che le parti si obbligano reciprocamente a fornire;
  • metodi e termini di pagamento con particolare attenzione alla valuta ed allo strumento utilizzato;
  • gli obblighi delle parti (quali ad esempio in un contratto di compravendita i termini e le modalità di consegna della merce, i termini e le modalità di denunzia dei vizi della merce, etc.);
  • la tutela dei diritti di proprietà intellettuale, in particolare il marchio;
  • gli obblighi di segretezza e riservatezza, qualora il contratto abbia ad oggetto beni o servizi contenenti informazioni riservate, know how, etc.;
  • la legge applicabile;
  • le modalità di risoluzione delle controversie.
Tutti questi aspetti devono essere attentamente regolati nel contratto, e quindi – come quasi sempre accade – negoziati con la controparte estera, prima che il contratto venga concluso.
Pertanto, è di fondamentale importanza che anche l’attività di negoziazione delle condizioni contrattuali venga effettuata sotto l’egida di un legale esperto, il quale, incaricato del controllo delle condizioni apposte dalla controparte, assicuri all’impresa rappresentata di sottoscrivere un contratto in grado di tutelarla contro ogni possibile rischio.
 
3. Legge applicabile
Un primo problema che si presenta nel contesto di ogni contratto internazionale è quello della determinazione della legge applicabile.
Occorre innanzitutto precisare che, tendenzialmente, non esistono specifiche norme sovranazionali applicabili ai rapporti tra imprese di diversi paesi; l’unica disciplina conosciuta ed applicabile è la c.d. lex mercatoria, ovvero un sistema di norme e principi generali poco elaborati ed assenti in molti casi che generalmente si sconsiglia a chi negozia un contratto internazionale per via della scarsa applicazione nei Tribunali, nonché a causa della lacunosità del sistema.
Proprio perché non esiste una legge applicabile ai rapporti commerciali internazionali, quasi la totalità degli ordinamenti giuridici riconosce alle parti la libertà di scegliere la legge applicabile ad un contratto internazionale.
Solo in caso di conflitto tra le pattuizioni contrattuali e norme di ordine pubblico internazionale o di applicazione necessaria, tale scelta potrà risultare in tutto o in parte inefficace.
Come accennato poc’anzi, la libertà di scelta della legge applicabile nasce dal fatto che, non esistendo – se non in casi eccezionali – norme sovrannazionali ad hoc applicabili ai rapporti commerciali tra imprese di diversi paesi, di regola, il punto di riferimento normativo di ogni contratto internazionale è sempre costituito da norme nazionali del territorio di appartenenza di uno dei due contraenti ovvero di un paese terzo estraneo ad entrambe le parti.
La scelta di quale legislazione applicare al contratto è di fondamentale importanza tanto per le questioni regolate dalle parti, tanto per gli aspetti non espressamente disciplinati nel contratto.
Tale scelta dipende da svariate valutazioni di opportunità: la soluzione normalmente preferibile è quella di scegliere la legge italiana, poiché essa offre il duplice vantaggio di essere conosciuta e di permettere una standardizzazione dei contratti con controparti estere.
Tuttavia, l’applicazione della legge italiana non è sempre la soluzione migliore: difatti, in taluni casi, altre legislazioni potenzialmente applicabili potrebbero essere più favorevoli per uno dei due contraenti.
Di seguito si riporta una tabella utile al fine di meglio comprendere vantaggi e svantaggi di ogni singola legge applicabile al contratto internazionale.
 
LEGGE SCELTAVANTAGGISVANTAGGI
ItaliaLegge conosciutaPotrebbe non essere gradita dalla controparte ovvero risultare eccessivamente onerosa
Paese controparteGradita dalla controparteLegge sconosciuta e maggiormente complicata da interpretare
Paese terzoGarantisce equità tra le partiLegge sconosciuta e maggiormente complicata da interpretare
 
La scelta della legge da applicare al singolo rapporto contrattuale è dunque una valutazione di opportunità da compiersi con l’ausilio di un legale esperto in grado di consigliare all’impresa l’opzione migliore per il suo interesse.
Non di rado le imprese confondono la scelta della legge applicabile con l’elezione del foro competente a dirimere eventuali controversie.
Invero, si tratta di due nozioni diverse: la prima, come detto, riguarda le regole applicabili al contratto, mentre la seconda l’individuazione del soggetto chiamato ad applicarle.
In particolare, non è affatto vero, come molti credono, che eleggendo il foro competente in un determinato paese ne discenda l’applicazione del relativo diritto, poiché si tratta di clausole distinte e di pari importanza a livello negoziale, la cui scelta andrà compiuta con cognizione di causa in base alla singola fattispecie.
 
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