Con tale sentenza, innovativa e di notevole interesse, la Corte di Cassazione ha stabilito che la formula con la quale la parte richiede, in aggiunta alla richiesta di un risarcimento danno specificamente indicato nel suo ammontare, di riconoscere in suo favore "la somma maggiore o minore ritenuta di giustizia", non possa essere considerata meramente di stile e dunque priva di carattere sostanziale. Secondo la Corte l'utilizzo di siffatta richiesta alternativa corrisponde ad una mancanza di indicazione della somma precisata nella domanda, in quanto manifesta in realtà, la ragionevole incertezza della parte sull'ammontare del danno effettivo da liquidarsi. In tal caso, ai sensi dell'art 14 c.p.c., la somma richiesta si presume di valore uguale alla competenza del giudice adito e di conseguenza, il valore del contributo unificato dovrà essere modificato in base a tale parametro.