Oramai da moltissimo tempo nel nostro paese si discute da tempo della famigerata imposta patrimoniale. Va chiarito però che non si tratterebbe della prima imposta patrimoniale introdotta in Italia visto che esitono già delle imposte che colpiscono il patrimonio: a) l'IMU, che colpisce le case ulteriori rispetto alla prima casa (l'aliquota base è dell'0,76% e può essere aumentata dal singolo Comunei), e l'imposta di bollo sul dossier/deposito titoli che è stata introdotta otto anni fa (l'aliquota applicata è del 0,2%). Molti di voi non avranno dimenticato certo dimenticato poi lo shock subito dopo il prelievo del 6 per mille su tutti i saldi dei depositi bancari che operato negli anni Novanta Giuliano Amato.
I politici di oggi quindi ipotizzano di introdurre un'ulteriore imposta patrimoniale. In circolazione esistono diverse idee di tassazione. Alcune riguardano il patrimonio ed altre invece i redditi superiori ad una certa soglia (non comprendo però perché chiamarla patrimoniale se colpisce i redditi) ma non si conosce ancora se e quando verrà introdotta. La situazione emergenziale causata dalla pandemia dovuta da questo maledetto Covid-19 potrebbe forse costringere la già disastrata Italia ad introdurre questa nuova imposta.
Altra "vexata quaestio" (questione tormentata) riguarda anche l'ipotesi di un inasprimento dell'imposta di successione (che colpisce il patrimonio in occasione del passaggio dei beni agli eredi).
Facendo dei calcoli in modo "spannometrico" ho rilevato che all'italiano medio e cioè quello con un patrimonio di circa Euro 270.000,00, che da una statistica risulta essere il patrimonio medio degli italiani nel'anno 2019, le varie ipotesi italiane di riforma dell'imposta di successione che circolano non dovrebbero fargli né caldo né freddo. Se poi venisse introdotta  in Italia un livello di imposizione fiscale identica a quella della Germania e del Regno Unito non dovrebbe pagare alcuna tassa. Se invece venisse introdotta anche in Italia la tassazione esistente in Spagna o in Francia, ogni erede avrebbe da pagare una somma non superiore ad Euro 5.000,00. 
Le persone che invece hanno patrimonio superiore e che magari si misura in milioni di Euro, subirebbero  invece un sensibile aumento della tassazione e quindi dovrebbero preoccuparsi molto al fine di trovare una soluzione.
La pianificazione successoria, potrebbe essere la soluzione. E cioè un modo perfettamente legale per contenere il rischio di un'alta tassazione.
Cos'è la pianificazione successoria? Si tratta di farsi aiutare da un avvocato esperto in successioni (come il sottoscritto) per organizzare al meglio possibile il passaggio dei propri beni ai propri futuri eredi mediante l'utilizzo di uno o di più strumenti giuridici.
Uno strumento molto utilizzato per ridurre l'impatto sia di un'eventuale imposta patrimoniale sia di un eventuale inasprimento dell'imposta di successione è quello della donazione diretta di uno o più beni ai propri cari. In tal caso ci sarà da pagare l'imposta di donazione oggi prevista che è pari al 4% sia per il coniuge sia per i figli solo se il bene ricevuto supera la franchigia di un milione di Euro. 
Il lavoro dell'avvocato con esperienza nella materia successoria è quello di esaminare la situazione complessiva del singolo cliente e di illustrare allo stesso i vari strumenti con i relativi vantaggi e svantaggi. In tal modo ogni singolo cliente può scegliere la giusta combinazione di strumenti da utilizzare che soddisfa i suoi desideri specifici.