Il 5 giugno 2014 la Corte dei Conti della Liguria ha condannato a pagare all’Erario € 150.000 una radiologa della ASL:
La radiologa nel referto non aveva dichiarato la presenza di un tumore. La ASL aveva gia’ risarcito i parenti del paziente, nel frattempo deceduto, riconoscendo l’errore. Le difese ruotano intorno alla difficoltà della struttura, il computer che è guasto, i referti sbagliati in modo automatico ma la Corte le ritiene irrilevanti, vince il diritto alla salute del paziente, pena l'irresponsabilità.
La Corte dei Conti, sezione Ligure, ha condannato un radiologo per danno erariale indiretto, in quanto la ASL di appartenenza ha dovuto pagare 250.000 € per lesione ed aggravamento della malattia agli eredi del paziente affetto da grave neoplasia polmonare.
Il referto scritto dal medico e correlato alla radiografia nulla diceva sulla grave malattia in stato di avanzamento, nonostante nessun dubbio per gli altri medici che in seguito hanno analizzato le immagini radiografiche: la malattia era chiaramente rilevabile.
Il paziente nell’aprile 2009 si era sottoposto ad esame radiografico standard del torace presso l’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure.
Affidata la documentazione radiografica ad altro medico, questo ed evidenziato in modo chiaro il grave stato di salute. Con questi presupposti, il paziente che sporgeva querela, veniva poco dopo sopraffatto dalla malattia.
A seguito del decesso, figli e moglie hanno deciso di ritirare la querela e chiudere la vicenda in via transattiva, ottenendo, come somma onnicomprensiva, il risarcimento per la lesione, consistente questa nell’aggravamento e protrazione della durata della patologia preesistente.
La questione posta all’attenzione della Corte dei Conti Ligure, ha riguardato la responsabilità verso l’amministrazione del medico.
Sia il medico consulente del p.m., che i medici di asl e della assicurazione del radiologo, nelle varie sedi di accertamento di responsabilità, hanno rilevato la colpa grave del sanitario.
Ritenuta sussistente la colpa grave ed il nesso di causalità con l’aggravamento delle lesioni, il giudice ha condannato il medico al risarcimento da danno erariale indiretto pari a 150.000 €.
Necessario per riconoscere la responsabilità amministrativa, ha detto il giudice, è l’errore professionale grave, che sussiste a prescindere dal carico di lavoro e dal possibile concorso di colpa di altri soggetti nel malfunzionamento del programma informatico generatore del referto.
Le circostanze concomitanti sono tutte verosimili, tuttavia, essa non possono determinare l’assoluzione, che implicherebbe, in situazioni analoghe, la completa irresponsabilità del medico anche nella mancata diagnosi di patologie gravissime. da il quotidiano della pa nota di LUCA TOSTO
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