La vicenda esaminata muove dai racconti della seconda guerra mondiale; un'affascinante occasione per rimarcare, con rinnovato vigore, un principio già espresso dalla stessa Suprema Corte appena un anno fa (Cass Civ., Sez. I, n. 25173 del 28 novembre 2011): non è mai consentito copiare un'opera, purché il prodotto dell'ingegno costituisca «creazione letteraria e artistica quale bene immateriale, indipendentemente dal fatto che essa costituisca una sorgente di utilità», neanche se questa non è ancora resa pubblica.