La Corte Europea (con decisioni adottate a carico dell’Italia il 10 Novembre 2004) ha individuato nell’importo compreso fra euro 1.000,00 ed euro 1.500,00 per anno la base di partenza per la quantificazione di tale indennizzo. Il suddetto parametro ordinario puo’ subire, peraltro, una riduzione contenuta quando la posta in giuoco sia modesta ed il ritardo non superiore al triennio.- Il termine ragionevole viene identificato nel triennio per il giudizio di primo grado, ulteriori due anni per quello di appello ed un anno per la Cassazione ;termini che le Corti Italiane non sono in condizioni di rispettare quasi mai . Ad esempio la Cassazione stà fissando ricorsi tra il 2006\2007 nelle sezioni civili che violano la ragionevole durata dei processi . A quanto sembra a nulla è valsa la Legge Pinto che non ha ridotto i termini dei giudizi,nè di maggior sollievo appaiono gli orpelli che ostacolano la strada dell'accesso ai giudizi ( conciliazioni, deposito di atti al momento della costituzione ) . L'unica Magistratura che rispetta i termini è quella dei Giudici di Pace, i quali lavorando "a cottimo " più sentenze più stipendi hanno un notevole incentivo all'emissione della sentenza .