La testimonianza della persona offesa costituisce una vera e propria fonte di prova sulla quale può essere anche esclusivamente fondata l’affermazione di colpevolezza dell’imputato, a condizione che sia intrinsecamente attendibile, in particolare laddove la persona offesa si sia anche costituita parte civile e sia, pertanto, portatrice di pretese economiche e che di ciò si dia adeguata motivazione, la valutazione effettuata dal giudice di merito in ordine a detta attendibilità, ove adeguatamente, appunto, motivata, resta quindi preclusa in sede di legittimità. Così la Cassazione con la Sentenza n. 39824/2012.