Per qualificare un rapporto di lavoro subordinato occorre la sussistenza del vincolo di soggezione del prestatore al potere direttivo, organizzativo e disciplinare del datore di lavoro. Lo ha ribadito la Cassazione nella sentenza n. 4476 del 2012, dove ha rigettato il ricorso presentato da una società condannata dalla Corte territoriale di Roma, al risarcimento del danno nei confronti di una lavoratrice il cui rapporto era stato riconosciuto dalla Corte medesima come “subordinato”.