Se il dipendente non batte lo scontrino, rischia il licenziamento
Cassazione Civile, Sezione Sesta, sentenza del 18 maggio 2012, n. 7965
Avv. Michele Spadaro
di Milano, MI
Letto 964 volte dal 04/09/2012
Se il cassiere non batte gli scontrini (anche se non obbligato dalla legge) è licenziato anche se il danno patrimoniale sia di lieve entità. La normativa di riferimento, ossia il DPR 21 dicembre 1996, n. 696, esclude l’obbligo (per le gestioni dei tabacchi e gli altri beni commercializzati solo dai Monopoli di Stato) di emettere scontrini fiscali. La mancata emissione degli stessi, però, da parte del prestatore di lavoro che sia addetto alla cassa, oltre a costituire un comportamento di un pericolo prodromico ad eventuali possibili appropriazioni indebite, può comportare e giustificare l’irrogazione della massima sanzione disciplinare, ovvero il licenziamento. Questo perché il comportamento del lavoratore risulta tale da non permettere la prosecuzione del rapporto di lavoro nel caso in cui venga accertato e non contestato che oltre la citata omissione degli scontrini fiscali vi siano anche degli ammanchi di cassa.
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