La trascrizione dei messaggi scambiati su WhatsApp non ha valore probatorio- necessità di fornire il supporto per verificarne la paternalità ed autenticità
Corte di Cassazione Civile, sentenza n. 49016/2017
Avv. Monica Carrettoni
di Modena
Letto 476 volte dal 26/10/2017
Per quanto la registrazione delle conversazioni WhatsApp costituisca forma di memorizzazione di un fatto storico, della quale si può certamente disporre legittimamente a fini probatori la loro utilizzabilità è tuttavia condizionata all’acquisizione del supporto contenente la registrazione, al fine di verificarne paternità e attendibilità. La sola trascrizione non è quindi di per sè solasufficiente
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