Permesso di soggiorno per attesa occupazione, il carattere fittizio del rapporto di lavoro non può dedursi solo da alcune testimonianze
T.A.R. Marche, sent. n. 115/2016 del 08/01/2016
Avv. Michele Spadaro
di Milano, MI
Letto 91 volte dal 15/02/2017
Fino a quando la penale responsabilità del datore di lavoro e/o del lavoratore per il reato di false dichiarazioni non siano accertate da una sentenza penale passata in giudicato, il diniego opposto sull’istanza di “emersione” ovvero la revoca del permesso di soggiorno rilasciato a seguito di “emersione” sono illegittimi.
Analoghe considerazioni valgono per il caso in cui sia negato il permesso di soggiorno per attesa occupazione sulla scorta della sola ritenuta insussistenza del rapporto di lavoro e della falsità delle dichiarazioni rese all’atto della presentazione dell’istanza di emersione.
A quest’ultimo riguardo, deve osservarsi che, nel caso di specie, l’Amministrazione non ha dato conto dell’esito di accertamenti compiuti autonomamente e dai quali possa desumersi in modo indubitabile la fittizietà del rapporto di lavoro, non essendo sufficiente a supportare l’impugnato diniego il generico riferimento, nella motivazione dell’atto, a dichiarazioni testimoniali e indizi precisi e concordanti, senza che vengano esplicitate le ragioni per le quali, dagli elementi emersi in sede istruttoria e dalla ponderazione degli interessi coinvolti, essa sia pervenuta all’impugnata determinazione.
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