Permesso di soggiorno ad ex minore straniero, anche se il parere del Comitato giunge dopo l'adozione del diniego, la Questura deve considerarlo
Cons. Stato, Sez. III, sent. n. 1845/16 del 26/11/2015
Avv. Michele Spadaro
di Milano, MI
Letto 172 volte dal 17/05/2018
L’Amministrazione ai sensi dell’art. 16, II comma, legge n. 241/1998 avrebbe dovuto attendere la espressione del parere obbligatorio dell’apposito Comitato. In tal senso il Collegio ritiene che la successiva espressione del parere a breve distanza dalla adozione del provvedimento impugnato rende credibile l’affermazione dell’appellante secondo cui il Comitato stava svolgendo attività istruttorie.
Inoltre la tesi dell’appellante è ulteriormente confermata dal fatto che il parere poi espresso non è affatto formale, ma si pronuncia in modo esplicito e motivato proprio sulla questione essenziale e cioè sulla rilevanza da attribuire alla indagine in corso ai fini dell’accertamento dell’età del ricorrente unitamente a quella di numerosi altri cittadini extracomunitari al momento dell’ingresso in Italia, concludendo allo stato in senso favorevole alla conversione del permesso di soggiorno.
In ogni caso, in base ai principi che regolano l’attività amministrativa, deve anche affermarsi il dovere dell’Amministrazione di riesaminare il provvedimento adottato su istanza della parte, quando, a breve distanza di tempo dalla sua adozione, vengono allegati fatti che attestano il mutamento di uno dei presupposti sulla base del quale il provvedimento è stato adottato, contrariamente a quanto affermato al riguardo nella sentenza impugnata.
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