Apolidia, sufficiente una prova indiziaria per ottenere il riconoscimento
Tribunale di Roma, Sezione Prima Civile, Sentenza del 3 maggio 2012, n. 8748
Avv. Michele Spadaro
di Milano, MI
Letto 663 volte dal 05/06/2012
La prova della condizione di apolide è molto difficile. L'interessato teoricamente dovrebbe provare che nessuno stato lo considera suo cittadino, ma è evidente che trattasi di prova diabolica che verrebbe ad investire l'ordinamento giuridico di tutti gli Stati, con il rinnovo all'infinito per verificare se, nelle more del suo svolgimento, non si è prodotto alcun fatto nuovo da cui possa dipendere l'acquisto di una qualsiasi cittadinanza. Per giurisprudenza pressoché unanime, quindi, si ritiene sufficiente una prova indiziaria e precisamente, la prova che l'attore non è cittadino del paese di origine dei suoi genitori e che risiede stabilmente nel territorio italiano dove è nato.
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
TRIBUNALE ORDINARIO DI ROMA
PRIMA SEZIONE CIVILE
[...]
SENTENZA
[...]
Oggetto: dichiarazione stato di apolidia
FATTO e DIRITTO
Con citazione ritualmente notificata l'attore ha chiesto che i! Tribunale adito accertasse e che dichiarasse il proprio status di apolide. Ha esposto: di essere nato da genitori croati e di vivere in Italia dove è nato; di essere in possesso di un certificato, rilasciato dall'autorità croata, in cui si dichiara che non è iscritto nelle liste dei cittadini della Repubblica dì Croazia.
[...]
Orbene, secondo la definizione data dall'articolo 1 della convenzione di New York del 28.9,54 relativa allo statuto degli apolidi, deve considerarsi apolide la persona che nessuno Stato, sulla base del proprio ordinamento giuridico, considera come suo cittadino.
E' intuitivo comprendere che la prova della condizione di apolide è molto difficile. L'interessato teoricamente dovrebbe provare che nessuno stato lo considera suo cittadino, ma è evidente che trattasi di prova diabolica che verrebbe ad investire l'ordinamento giuridico di tutti gli Stati, con il rinnovo all'infinito per verificare se, nelle more del suo svolgimento, non si è prodotto alcun fatto nuovo da cui possa dipendere l'acquisto di una qualsiasi cittadinanza. Per giurisprudenza pressoché unanime, quindi, che si condivide, si ritiene sufficiente una prova indiziaria e precisamente, nel caso che qui interessa, la prova - fornita - che l'attore non è cittadino del paese di origine dei suoi genitori e che risiede stabilmente nel territorio italiano dove è nato.
[...]
P.Q.M.
II Tribunale, definitivamente pronunciando, dichiara l'apolidia di XXXXX nato a Roma [...].
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