La prova della condizione di apolide è molto difficile. L'interessato teoricamente dovrebbe provare che nessuno stato lo considera suo cittadino, ma è evidente che trattasi di prova diabolica che verrebbe ad investire l'ordinamento giuridico di tutti gli Stati, con il rinnovo all'infinito per verificare se, nelle more del suo svolgimento, non si è prodotto alcun fatto nuovo da cui possa dipendere l'acquisto di una qualsiasi cittadinanza. Per giurisprudenza pressoché unanime, quindi, si ritiene sufficiente una prova indiziaria e precisamente, la prova che l'attore non è cittadino del paese di origine dei suoi genitori e che risiede stabilmente nel territorio italiano dove è nato.