Sul provvedimento di diniego della revoca del decreto di espulsione decide il giudice di pace
TAR Lombardia, Sezione Seconda, Sentenza del 23 giugno 2011, n. 1711
Avv. Michele Spadaro
di Milano, MI
Letto 1234 volte dal 29/11/2011
massima: Come chiarito da pacifica giurisprudenza, le questioni attinenti il diniego di revoca del decreto di espulsione esulano dalla sfera di giurisdizione del giudice amministrativo, visto che l’art. 13 del D.Lgs. 286/1998 attribuisce al giudice di pace la cognizione delle controversie sulle espulsioni in via amministrativa , e tale cognizione si estende anche ai casi di rigetto della domanda di revoca dell’espulsione, visto che tale domanda investe comunque le stesse condizioni inerenti la permanenza dello straniero sul territorio nazionale (così, fra le più recenti, Consiglio di Stato, sez. VI, 7.5.2009, n. 2828 e TAR Toscana, sez. I, 12.5.2009, n. 831).
REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia
(Sezione Seconda)
ha pronunciato la presente
SENTENZA
[....]
per l'annullamento,
- del decreto del Prefetto della Provincia di Lodi, del 22/3/2011, notificato a mezzo raccomandata in data posteriore e prossima al 24/3/2011, di rigetto dell'istanza di revoca del decreto di espulsione;
- di ogni altro atto presupposto, connesso o consequenziale e comunque lesivo per il ricorrente.
[...]
Ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue.
FATTO e DIRITTO
Con decreto prot. n. 5568/2011 del 22.3.2011, il Prefetto della Provincia di Lodi respingeva l’istanza di revoca del decreto di espulsione del 29.1.2008, presentata dal sig. Xxxx, destinatario del succitato provvedimento di espulsione.
Contro l’atto di diniego di revoca era proposto il presente ricorso, con domanda di sospensiva, per un solo motivo, vale a dire travisamento dei fatti e carenza di istruttoria.
[...]
Il ricorso deve reputarsi inammissibile, per difetto di giurisdizione del giudice amministrativo.
Infatti, come chiarito da pacifica giurisprudenza, le questioni attinenti il diniego di revoca del decreto di espulsione esulano dalla sfera di giurisdizione del giudice amministrativo, visto che l’art. 13 del D.Lgs. 286/1998 attribuisce al giudice di pace la cognizione delle controversie sulle espulsioni in via amministrativa (salve ipotesi particolari, insussistenti nel caso di specie), e tale cognizione si estende anche ai casi di rigetto della domanda di revoca dell’espulsione, visto che tale
domanda investe comunque le stesse condizioni inerenti la permanenza dello straniero sul territorio nazionale (così, fra le più recenti, Consiglio di Stato, sez. VI, 7.5.2009, n. 2828 e TAR Toscana, sez. I, 12.5.2009, n. 831).
Del resto, gli argomenti in diritto del presente gravame attengono ai presupposti sostanziali dell’espulsione, quindi a fattispecie estranee alla giurisdizione dello scrivente Tribunale.
A diversa conclusione non induce la circostanza che il provvedimento ivi impugnato reca l’indicazione del TAR quale autorità cui proporre ricorso giurisdizionale, trattandosi di una indicazione evidentemente erronea, ovviamente non idonea ad incidere sul regime della giurisdizione, ma rilevante ai fini della regolazione delle spese di causa, nel senso di una loro compensazione.
In conseguenza della presente decisione di inammissibilità per difetto di giurisdizione del giudice amministrativo, a favore del giudice ordinario, il ricorrente ha l’onere di riassumere la controversia davanti al giudice fornito di giurisdizione, ai sensi e per gli effetti dell’art. 11 del D.Lgs. 104/2010 (codice del processo amministrativo).
[...]
P.Q.M.
Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia (Sezione Seconda) definitivamente pronunciando sul ricorso, come in epigrafe proposto, lo dichiara inammissibile.
[...]
Così deciso in Milano nella camera di consiglio del giorno 23 giugno 2011 [...]
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