Permesso per cure mediche, può essere rilasciato dopo aver avuto permessi per lavoro, a patto di dimostrare l'esistenza di adeguati redditi
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super esperto
.
T.A.R. Marche, sent. n. 776/2015 del 22/10/2015
Avv. Michele Spadaro
di Milano, MI
Letto 97 volte dal 03/03/2017
L’art. 36 T.U. n. 286/1998 non considera in maniera esplicita la fattispecie del cittadino extracomunitario che è titolare di regolare permesso di soggiorno per lavoro subordinato e che viene colpito da malattie o infermità temporaneamente o permanentemente invalidanti.
In forza di principi generali ed in applicazione analogica del disposto dell’art. 22, comma 11, T.U., si deve ritenere che in questi casi l’interessato può permanere in Italia a seguito del rilascio di un permesso di soggiorno per attesa occupazione (inabilità temporanea) e/o per cure mediche (inabilità permanente o inabilità temporanea che si protragga per un periodo superiore a quello indicato dall’art. 22), a patto che riesca a dimostrare di avere la disponibilità di adeguati mezzi di sostentamento provenienti da fonte lecita e sempre che non esistano problematiche di pericolosità sociale.
In questo senso rileva ovviamente anche il sostegno economico che possono fornire familiari residenti regolarmente sul T.N., essendo evidente che la riduzione totale o parziale della capacità lavorativa impedisce di applicare integralmente il disposto dell’art. 29, comma 3, let. b) del T.U..
In questo senso rileva ovviamente anche il sostegno economico che possono fornire familiari residenti regolarmente sul T.N., essendo evidente che la riduzione totale o parziale della capacità lavorativa impedisce di applicare integralmente il disposto dell’art. 29, comma 3, let. b) del T.U..
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