Permesso di soggiorno per attesa occupazione ad ex minore, non occorre il parere del Comitato Minori Stranieri
T.A.R. Emilia Romagna, sez. unite, sent. n. 147/2016 del 30/07/2015
Avv. Michele Spadaro
di Milano, MI
Letto 183 volte dal 30/05/2017
Ai sensi dell’art. 32, comma 1-bis, del d.lgs. n. 286 del 1998, il “permesso di soggiorno di cui al comma 1 può essere rilasciato per motivi di studio, di accesso al lavoro ovvero di lavoro subordinato o autonomo, al compimento della maggiore età, ai minori stranieri non accompagnati, affidati ai sensi dell’articolo 2 della legge 4 maggio 1983, n. 184, ovvero sottoposti a tutela,
In tema si è ormai consolidato l’indirizzo giurisprudenziale che interpreta in maniera più estensiva il disposto dell'art. 32 co. 1 e, sulla scorta della sentenza della Corte cost. n. 198 del 2003, ricomprende nella condizione di affidamento anche il minore cui sia stato nominato un tutore, così trovando applicazione la norma appena citata anche nei suoi confronti (Cons. Stato sez. III, 4 maggio 2012, n. 2564; id., sez. VI, n. 5883/2010).
Peraltro, il pronunciamento del Comitato per i minori stranieri costituisce fase endoprocedimentale facente capo all’Amministrazione procedente e non anche requisito di formalità posta a carico dell’istante, sicché non spetta a quest’ultimo richiedere il relativo parere (v. TAR Liguria, Sez. II, 15 novembre 2012 n. 1441).
Si presenta pertanto illegittimo il diniego fondato sulla mancata esibizione, in allegato alla domanda, del parere favorevole del Comitato per i minori stranieri, con conseguente accoglimento della censura sul punto, salve le ulteriori determinazioni dell’Amministrazione, chiamata ad acquisire il parere in questione e ad effettuare tutte le ulteriori verifiche necessarie.
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