É illegittimo il diniego della concessione della cittadinanza italiana, che fa leva su una condanna per furto pronunciata il 9 novembre 1998. Se in linea generale ed astratta si può ammettere che la commissione di reati, anche di lieve entità, assuma valore sintomatico dell’attitudine dell’istante ad infrangere la legge per superare i disagi connessi alla mancanza di adeguate fonti di reddito, dall’altro lato ciò non esime l’Amministrazione, specie ove si pronunci a distanza di tanti anni dalla presentazione dell’istanza, di dar adeguatamente conto delle specifiche scelte effettuate, evidenziando quali motivi inducano a ritenere, nella fattispecie in esame, immutata la valutazione negativa sul comportamento tenuto nel passato dell’istante, tenendo conto delle specifiche circostanze del caso.