Illegittimo negare rinnovo permesso, se non comunicato preavviso rigetto, e quest'ultimo necessario per documentare possesso di redditi sufficienti al rinnovo
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super esperto
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T.A.R. Sicilia, Sezione Quarta, sent. n. 2682/17 del 09/11/2017
Avv. Michele Spadaro
di Milano, MI
Letto 43 volte dal 02/03/2022
La Questura nega il rinnovo del permesso di soggiorno ad un cittadino straniero residente in Italia da diversi anni, a causa dell'insufficienza dei redditti dello stesso. Lo straniero impugna il provvedimento, affermando che per un anno è stato sostenuto in modo adeguato dal figlio, anche lui regolare, e per altri due ha prodotto propri redditi sufficienti.
Oltre tutto, la Questura non aveva comunicato il preavviso di rigetto, impedendogli di documentare a propria situazione reddituale.
Il TAR non accoglie la prima serie di argomentazioni, poiché l'Amministrazione non poteva sapere, esaminando la domanda di rinnovo, che il richiedente fosse stato sostentato dal figlio, mentre per gli altri due anni si tratta di redditi la cui percezione è diventata documentalmente evidente solo dopo l'adozione del provvedimento negativo (quindi non valorizzabili come elementi sopravvenuti).
Accoglie invece il secondo ordine di argomenti, in quanto la comunicazione del preavviso di rigetto non è doverosa solo quando il provvedimento finale costituisce atto dovuto, mentre nella specie l'esistenza di redditi sufficienti e la possibilità di dimostrarli escludeva che il diniego fosse un atto inevitabile.
Il TAR non accoglie la prima serie di argomentazioni, poiché l'Amministrazione non poteva sapere, esaminando la domanda di rinnovo, che il richiedente fosse stato sostentato dal figlio, mentre per gli altri due anni si tratta di redditi la cui percezione è diventata documentalmente evidente solo dopo l'adozione del provvedimento negativo (quindi non valorizzabili come elementi sopravvenuti).
Accoglie invece il secondo ordine di argomenti, in quanto la comunicazione del preavviso di rigetto non è doverosa solo quando il provvedimento finale costituisce atto dovuto, mentre nella specie l'esistenza di redditi sufficienti e la possibilità di dimostrarli escludeva che il diniego fosse un atto inevitabile.
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