Non può disporsi la revoca del nulla osta al lavoro subordinato, a suo tempo concesso, senza che venga dato avviso dell’avvio del procedimento di autotutela, trattandosi di un provvedimento avente natura discrezionale. E’, altresì, illegittima la revoca, anche sotto il profilo del merito, non avendo l’Amministrazione effettuato comparazione alcuna tra l’interesse pubblico a correggere l’errore commesso nell’applicazione della disciplina dei flussi con l’affidamento che si era ormai ingenerato nella ricorrente che, dopo aver atteso tre anni, era riuscita finalmente a stipulare con il cittadino extracomunitario un rapporto di lavoro domestico che presuppone anche un rapporto di intuitus personae che non consente un facile rimpiazzo con altro lavoratore. Il privilegiare il formale rispetto delle quote di ingresso a fronte di un interesse delprivato, quale quello volto all’assunzione del lavoratore straniero, soprattutto considerando che l’errore era stato cagionato in misura preponderante dall’incuria dell’Amministrazione, non sembra costituire un corretto utilizzo di quella discrezionalità che è propria dei provvedimenti di autotutela e che deve fare un appropriato uso del bilanciamento tra contrastanti interessi.