E’ accolto il ricorso avverso il provvedimento di annullamento del permesso di soggiorno, disposto dalla Questura sul motivo della non rispondenza al vero della dichiarazione di emersione. Il mero disconoscimento dell’istanza di emersione da parte del datore di lavoro non assicura i dovuti crismi di certezza. Nel caso di specie, il datore di lavoro, in epoca successiva alla presentazione dell’istanza di emersione poi disconosciuta, ha delegato a sottoscrivere il contratto di soggiorno presso la Prefettura una terza persona, identificata dai funzionari competenti, la quale si è presentata munita di un certificato medico attestante l’infermità del delegante. Tale circostanza confligge con l’atto di disconoscimento e, anche secondo la relazione istruttoria dell’amministrazione, consente di formulare un’ipotesi di ricostruzione dei fatti favorevole al ricorrente.