A favore dello straniero, nel caso qui in esame, era stata presentata richiesta di emersione (emersione colf e badanti del 2009). Tuttavia, era trascorso ben più del tempo assegnato dalla legge per la definizione del procedimento amministrativo, senza che alcuna notizia avesse appreso lo straniero medesimo sull'esito dello stesso, salvo quella relativa al parere contrario della Questura per l’esistenza di un precedente penale a carico del suo datore di lavoro. Il ricorrente lavoratore riteneva di avere un interesse qualificato alla conoscenza dell’esito del procedimento, poiché da tale esito dipendeva la sua possibilità di restare o meno regolarmente in Italia. Massima: Nelle procedure relative all’emersione esiste anche un interesse del lavoratore da regolarizzare ad essere informato circa l’esito del procedimento anche perché, finchè non conoscerà l’esito della sanatoria, non potrà richiedere un permesso di soggiorno. E' da escludere che la commissione di un reato da parte del datore di lavoro sia ostativa all’accoglimento della procedura di emersione.