Emersione colf/badanti, se il datore di lavoro muore prima di completare la procedura viene rilasciato il pds per attesa occupazione
TAR Lombardia, Sezione Quarta, Sentenza del 28 marzo 2011, n. 875
Avv. Michele Spadaro
di Milano, MI
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Con circolare n. 6466 del 29 ottobre 2009 il Ministero dell’interno ha consentito, quale "incidente" all'interno del procedimento di emersione, la possibilità del subentro di un datore di lavoro diverso da colui che ha prodotto la domanda, nell'ipotesi che sia intervenuto il decesso della persone da assistere. Ove poi tale subentro non si concretizzi, si consente il rilascio del pds per attesa occupazione. Il caso trattato nella sentenza commento si attaglia esattamente a tale ipotesi: il ricorrente, lavoratore straniero, ha agito contro il silenzio inadempimento della Prefettura avverso la domanda di emersione, non coltivata a causa del decesso del suo datore di lavoro. Il TAR, nell'accogliere la sua domanda, pur ricordando che la procedura di emersione era attivabile esclusivamente da parte del datore di lavoro, ha sottolineato che sussiste la legittimazione e l’interesse ad agire del lavoratore, tenuto conto che prima della conclusione del procedimento egli non può essere assunto da nessun altro datore. Vieppiù che il decesso del datore di lavoro costituisce una "causa di forza maggiore sopravvenuta" che osta alla chiusura del procedimento e che quindi autorizza il lavoratore a convertire l'originaria istanza in una istanza per il rilascio di altro titolo di soggiorno.
REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia
(Sezione Quarta)
ha pronunciato la presente
SENTENZA
[...]
Avverso l'illegittimo silenzio inadempimento
sull'istanza di emersione del lavoro irregolare ai sensi della L. 102/2009 presentata in data 11 settembre 2009 dal ricorrente, nonchè sulla successiva diffida ad adempiere del 24 settembre 2010; nonchè per la condanna della Prefettura di Milano, al risarcimento dei danni derivanti dalla mancata conclusione del procedimento amministrativo nei tempi di legge.
[...]
Ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue.
FATTO E DIRITTO
1. Il signor Xxxx ha presentato istanza di emersione dal lavoro irregolare del ricorrente ai sensi della L. 102/2009 in data 11 settembre 2009. Non avendo ricevuta alcuna risposta, in data 24 settembre 2010 l'avvocato del ricorrente ha presentato diffida ad adempiere, anch'essa non seguita da alcuna risposta dell'amministrazione. In data 17 novembre 2010 ha quindi proposto azione contro il silenzio dell'amministrazione e conseguente azione risarcitoria.
[...]
2. Il ricorso contro l'inadempimento dell'amministrazione è fondato.
In primo luogo il Collegio ritiene che, sebbene la procedura di emersione risulti attivabile soltanto su istanza del datore di lavoro, unico soggetto con il quale lo SUI intrattiene rapporti (TAR Lazio, Roma, Sezione Seconda Quater, 07/03/2011 n. 2068), sussiste la legittimazione e l'interesse ad agire del cittadino extracomunitario nel caso in cui egli affermi che il datore di lavoro è deceduto ed egli intenda ottenere la conclusione del procedimento, in considerazione del fatto che non può essere assunto da altro datore di lavoro prima della conclusione del procedimento di emersione. A ciò si aggiunge che la presenza di una causa di forza maggiore sopravvenuta ostativa della chiusura del procedimento amministrativo, accertata dall'amministrazione, legittima il lavoratore extracomunitario a chiedere la conversione dell'istanza di regolarizzazione in altro titolo di soggiorno.
Venendo ora al problema della sussistenza dei presupposti per l'accoglimento dell'istanza, la legge ha previsto che l'istanza di emersione potesse presentarsi entro il 30 settembre 2009. La prassi dell'amministrazione ha poi esteso il termine al 31.12.2009 per coloro che avessero effettuato il pagamento previsto di 500 euro entro il 30 settembre 2009 (Circolare Ministero dell'Interno 01/12/2009 n. 7602).
In mancanza di diverso termine il procedimento amministrativo doveva concludersi entro 30 giorni dalla scadenza del termine del procedimento ai sensi dell'art. 2 della L. 241/90.
Ne consegue che il ricorrente ha presentato ricorso contro il silenzio dell'amministrazione tempestivamente.
[...] il ricorso dev'essere accolto, ordinandosi all'Amministrazione di concludere il procedimento entro il termine di trenta giorni dalla data di notificazione o comunicazione della presente decisione.
[...]
P.Q.M.
Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia (Sezione Quarta), definitivamente pronunciando sul ricorso sulla domanda contro il silenzio inadempimento, come in epigrafe proposto, accoglie la domanda in epigrafe indicata e per l'effetto ordina all'Amministrazione intimata di concludere il procedimento entro il termine di trenta giorni dalla data di notificazione o comunicazione della presente decisione.
[...]
Così deciso in Milano nella camera di consiglio del giorno 28 marzo 2011 [...]
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