I giuridici di Piazza Cavour, con la sentenza 10 ottobre 2011, n. 36503, confermano la condanna per il delitto di maltrattamenti in famiglia, già disposta dai giudici di merito in capo alla madre e al nonno materno, giudicati “iperprotettivi” nei confronti di un ragazzino minore di età. Nei fatti la madre e il nonno materno del minorenne ricorrono per Cassazione avverso una sentenza della Corte d’Appello di Bologna che li ha condannati per il delitto di maltrattamenti in famiglia, di cui all’art. 572 c.p., che confermava la decisione del G.U.P. del Tribunale di Ferrara. I due ricorrenti risultano imputati per aver in concorso tra loro, in qualità di conviventi, rispettivamente del figlio e del nipote minore di età, commesso il reato di maltrattamenti in famiglia, mediante atteggiamenti iperprotettivi verso il minore medesimo, consistiti nel non far frequentare con regolarità la scuola, nell’impedire la sua socializzazione, nell’impartire uno stile di vita tale da incidere sullo sviluppo psichico, con consequenziali disturbi deambulatori, ed infine per avergli rappresentato la figura paterna come negativa e violenta, imponendogli di farsi chiamare col cognome materno.