L’accesso alle procedure dirette ad ottenere un’adozione internazionale sono subordinate alla totale assenza, da parte degli adottanti, di riserve sull’etnia del bambino o sul timore di tare genetiche in capo a quest’ultimo. Il caso ha visto una coppia di aspiranti genitori dichiarare di non essere disponibili ad adottare un bambino di religione diversa da quella cattolica, di origine rom o figlio di pazienti psichiatrici, per il timore di dover affrontare difficoltà caratteriali che avrebbero reso difficile l’adattamento del minore alla realtà sociale e la sua corretta educazione. Quello espresso dalla coppia è un atteggiamento difensivo di fronte a incognite che nella adozione sono possibili se non altamente probabili e che invece non può sussistere.