La Cassazione, con la sentenza 28 maggio 2012, n. 8490 ha precisato come una scrittura privata, per essere considerata un testamento olografo, deve contenere la chiara volontà del testatore di disporre dei suoi beni per il tempo successivo alla morte. Non deve, quindi, ridursi ad un semplice progetto teso ad realizzare una sistemazione dei propri beni, ma deve essere evidente la chiara volontà attributiva del testatore indipendentemente dalle forme linguistiche utilizzate