la P. A. ha fissato, diversamente da ciò che opinano le ricorrenti, svariate e significative forme di fidelizzazione della clientela, a favore, appunto, di quei vettori stessi che più adoperano i permessi d’ingresso nelle ZTL. Da ciò discende anzitutto che l’aumento della tariffa non è che l'ade-guamento alle mutate esigenze economiche e di mercato del vecchio si-stema degli importi approvato nel 1999, a fronte del mutato carico urba-nistico che l’accesso e la sosta indiscriminati nelle ZTL, sulla scorta di ta-riffe inadeguate o non razionalmente differenziate per i vari tipi d’autoveicolo, avevano determinato sugli equilibri urbano, ambientale e di mobilità. In secondo luogo, non è chi non veda come la differenza tariffaria, pe-raltro assai modesta, tra vettori con o senza disponibilità di rimessa all'in-terno del territorio comunale sia preordinata a rendere l’afflusso e la sosta dei bus turistici nelle ZTL più razionali e meglio cadenzati nel tempo. In-fatti, per un verso ciò agevola il più rapido allontanamento dei singoli bus dalla sosta verso la rimessa, con conseguente possibilità d’acquisto, da parte dei vettori che hanno detta disponibilità, di permessi che non in-cludono la sosta presso i parcheggi dell’ATAC s.p.a. Per altro verso, ciò impone o suggerisce l'integrazione tra più mezzi di trasporto nell’uso della Città, a fronte d’un più ampio e rapido avvicendamento dei veicoli e, per-tanto, d’una migliore e maggiore fruizione delle aree interne alle ZTL.