Per giurisprudenza consolidata il rito del silenzio-rifiuto non è esperibile quando l’istante agisce non per l’esercizio di un potere autoritativo ma per la tutela di un diritto soggettivo che ha un’origine contrattuale. Il rito avverso il silenzio costituisce lo strumento per sollecitare l’adozione di provvedimenti amministrativi a fronte dei quali il privato detenga una posizione di interesse legittimo e non lo strumento processuale per superare qualsiasi inerzia della pubblica amministrazione.