Trascrivibilità atti di matrimonio celebrati all'estero in cui manchi la documentazione della volontà coniugale
Circolare del Ministero dell'Interno del 13/10/2011 n. 25
Avv. Michele Spadaro
di Milano, MI
Letto 677 volte dal 18/11/2011
Alla luce di quanto esposto (e del prevedibile verificarsi di numerosi casi simili, in cui manchi nell'atto di matrimonio di cui si richiede la trascrizione in Italia, l'espresso richiamo alla volontà manifestata dai coniugi) si ritiene opportuno evidenziare i seguenti criteri per l'individuazione del diritto applicabile.
A tal proposito si deve considerare che ai sensi dell'art. 28 della L. 218/95 il matrimonio è valido, quanto alla forma, se è considerato tale dalla legge del luogo di celebrazione o dalla legge nazionale di almeno uno dei due coniugi o dalla legge di comune residenza al momento della celebrazione. Di conseguenza, in linea di principio, non è consentito rifiutare la trascrizione del matrimonio solo perchè la legge straniera utilizza forme differenti da quella interna anche perchè, come è noto, la trascrizione del matrimonio celebrato all'estero non ha finalità costitutive ma meramente dichiarative.
In merito, la stessa giurisprudenza di legittimità precisa infatti che "il matrimonio celebrato da cittadini italiani (o anche tra cittadini e stranieri, in virtù dell'art. 50 dell'ordinamento dello stato civile) all'estero secondo le forme ivi stabilite, ed anche il matrimonio celebrato all'estero in forma religiosa, ove per tale forma la "lex loci" riconosca gli effetti civili (sempre che sussistano i requisiti sostanziali relativi allo stato ed alla capacità delle persone previsti dal nostro ordinamento) è immediatamente valido e rilevante nell'ordinamento italiano con la produzione del relativo atto [...] indipendentemente dall'osservanza delle norme italiane relative alla pubblicazione, che possono dar luogo solo ad irregolarità suscettibili di sanzioni amministrative, ed alla trascrizione nei registri dello stato civile, la quale (a differenza del caso del matrimonio concordatario) ha natura certificativa e di pubblicità, e non costitutiva (Cass., sez. I, sent. n. 3599/1990)".
Sull'argomento, non può che confermarsi che il consenso di entrambi i coniugi costituisce sempre un requisito essenziale, di ordine sostanziale, alla sussistenza di un valido vincolo matrimoniale, in mancanza del quale non è possibile riconoscere il matrimonio per chiara contrarietà all'ordine pubblico.
Pertanto, sentito anche il parere espresso dal Ministero di Giustizia (all'uopo interpellato in relazione all'applicazione dell'art. 63, comma 2, lettera c, del DPR n. 396/2000 ed in aderenza ai sopra ricordati principi fissati dalla L. 218/95), ribadendo che le modalità formali con le quali il consenso dei coniugi viene espresso non necessariamente sono regolate dalla legge del paese di celebrazione e che la mancata corrispondenza con la forma prevista dal nostro ordinamento non impedisce la trascrizione del matrimonio in Italia, resta però necessario verificare che, nella sostanza, il matrimonio sia stato contratto volontariamente da entrambi gli sposi, quale requisito per la configurabilità giuridica del matrimonio medesimo.
A tal fine, si ritiene che in caso di richiesta di trascrizione in Italia dell'atto straniero di matrimonio (ai sensi del richiamato art. 63, comma 2, lettera c), che tuttavia non riporti esplicitamente il consenso al matrimonio di entrambi gli sposi, la richiesta, espressa per iscritto, debba essere accolta quando la stessa sia stata presentata all'ufficiale dello stato civile da entrambi i coniugi, personalmente o tramite delega che contenga espressa dichiarazione di volontà dei medesimi di procedere alla trascrizione, con ciò implicitamente confermando la sussistenza della volontà di entrambi in relazione al vincolo matrimoniale precedentemente contratto.
Resta ovviamente fermo il divieto di trascrivibilità dell'atto di matrimonio qualora vi risulti un contrasto all'ordine pubblico relativamente ad impedimenti di altra natura.
Si pregano le SS.LL. di voler rendere noto ai Sigg.ri Sindaci il contenuto della presente circolare.
IL DIRETTORE CENTRALE
(Giovanna Menghini)
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