Subito dopo l’approvazione del decreto Liquidità l’ABI ha inviato alle filiali degli istituti di credito associate la circolare che chiarisce le modalità con le quali concedere i finanziamenti coperti da garanzia pubblica, da parte di Sace e e del Fondo di garanzia per le Piccole e medie imprese (Pmi). Il sistema è temporaneo, le garanzie concesse potranno essere rilasciate entro il 31 dicembre 2020, per finanziamenti di durata non superiore a 6 anni, con la possibilità per le imprese di avvalersi di un preammortamento di durata fino a 24 mesi. Sono ammesse anche le PMI, inclusi i lavoratori autonomi e i liberi professionisti titolari di partita IVA, che abbiano pienamente utilizzato la loro capacità di accesso al Fondo di garanzia PMI. La circolare è servita a chiarire e uniformare tra le banche molti aspetti dei finanziamenti ora disponibili. Così, anche se il decreto prevede una semplificazione dei contratti e delle comunicazioni fra clienti e banche, che potrà avvenire anche con semplice mail non certificata, i finanziamenti alle Pmi e alle aziende di maggiori dimensioni dovranno comunque seguire una procedura e una istruttoria i cui tempi e modalità variano da banca a banca, quindi da come ciascun Istituto riuscirà a gestire tutta la mole delle moratorie che, per scelta del legislatore non verranno avviate automaticamente ma solo su richiesta dei clienti e con esame specifico delle singole pratiche. Inoltre occorre evidenziare come, vista la limitata disponibilità del bilancio statale, le forme di aiuto stabilite nel decreto per le imprese non sono dirette, ma si concretizzano“solo” nella garanzia prestata dallo Stato sui prestiti, erogati quindi da soggetti privati – le Banche - e che rispondono anche penalmente del proprio operato. Viene pertanto ribadito nella circolare Abi le aziende in sofferenza prima della fine del 2019 non potranno accedervi, un paletto posto dal governo per evitare di assumersi rischi troppo elevati ma non verranno considerati i dati di questi ultimi mesi che sono appunto di emergenza e non rappresentativi. I tempi sono comunque rapidi per le Pmi che beneficeranno delle garanzia al 100%. Per le aziende la cui necessità di aiuto deriva invece solo dall’emergenza Covid19 l’accesso al “rilascio della garanzia” “è automatico e gratuito, senza alcuna valutazione da parte del Fondo” di garanzia Pmi, potendo la Banca erogare il finanziamento con la sola verifica formale del possesso dei requisiti, senza attendere l’esito dell’istruttoria del gestore del Fondo medesimo. In caso di ristrutturazione delle linee di credito esistenti la tempistica dovrebbe essere rapida e l’istruttoria minima, in virtù del fatto che non dovranno essere analizzati i bilanci dell’imprese, considerato che questi non sono rappresentativi dello stato attuale o futuro dell’azienda alla luce dell’emergenza Covid19. Al fine di beneficiare dei prestiti garantiti l’impresa richiedente : 1) alla data del 31 dicembre 2019, non deve essere classificata nella categoria delle imprese in difficoltà, secondo la definizione comunitaria; 2) alla data del 29 febbraio 2020, non deve avere nei confronti del settore bancario esposizioni deteriorate, secondo la definizione della normativa europea. L’impresa beneficiaria della garanzia deve poi assumersi l’impegno “per sé e per ogni altra impresa che faccia parte del medesimo gruppo a cui essa appartiene, di non approvare la distribuzione di dividendi o il riacquisto di azioni nel 2020”, e di “gestire i livelli occupazionali attraverso accordi sindacali”. Diverso il discorso per le aziende con garanzia Sace poiché la norma prevede appunto un suo ruolo nell’istruttoria. Le garanzie concesse potranno essere rilasciate entro il 31 dicembre 2020, per finanziamenti di durata non superiore a 6 anni, con la possibilità per le imprese di avvalersi di un preammortamento di durata fino a 24 mesi. Sono ammesse anche le PMI, inclusi i lavoratori autonomi e i liberi professionisti titolari di partita IVA, che abbiano pienamente utilizzato la loro capacità di accesso al Fondo di garanzia PMI. La circolare ABI precisa poi il costo per le aziende delle garanzie di Sace: “Le commissioni annuali dovute dalle imprese alla Sace per il rilascio della garanzia sono le seguenti: 1) per i finanziamenti a PMI: 25 punti base durante il primo anno, 50 punti base durante il secondo e terzo anno, 100 punti base durante il quarto, quinto e sesto anno; 2) per i finanziamenti a imprese di dimensione diversa dalle PMI: 50 punti base durante il primo anno, 100 punti base durante il secondo e terzo anno, 200 punti base durante il quarto, quinto e sesto anno”. Quanto ai tassi che verranno applicati viene specificato nella circolare che le commissioni devono essere limitate al recupero dei costi, che in virtù della “garanzia” dello Stato il costo del finanziamento coperto dalla garanzia dovrà essere inferiore al costo che sarebbe stato richiesto dalla Banca per operazioni con le medesime caratteristiche ma prive della garanzia, costi che dovranno essere documentati e attestati dal rappresentante legale della stessa Banca.