La riduzione della prescrizione a due anni ha conseguenze di notevole importanza. In primis, il fornitore sarà tenuto a inviare fatture riferite a consumi effettuati massimo entro i due anni precedenti. In caso contrario il cliente potrà negare il pagamento essendosi il debito prescritto. E neppure sarà consentito agli operatori domandare conguagli su fatture relative a periodi superiori a due anni, come spesso è accaduto negli ultimi anni.Dal 1° gennaio 2020, in attuazione di quanto previsto dalla Legge di Bilancio 2018, anche per le bollette dell'acqua, nei casi di rilevanti ritardi nella fatturazione per responsabilità del venditore o del distributore, il cliente potrà eccepire la prescrizione e pagare solo gli importi fatturati relativi ai consumi più recenti di 2 anni.
Per le bollette precedenti a tale data, invece, continuerà a valere la prescrizione quinquennale. L'utente dovrà dunque fare due conti prima di decidere se cestinare o meno le fatture conservate (relative ai pagamenti già effettuati) senza il rischio di richieste di conguagli da parte del fornitore.Tuttavia, occorre valutare le peculiarità del caso concreto e verificare se per es. ci sono stati atti interruttivi della prescrizione.Il consiglio è pertanto di rivolgersi a un legale di fiducia che saprà esaminare il singolo caso, illustrare come si effettua il calcolo della prescrzione e consigliarVi al meglio.