Le sentenze straniere di liquidazione giudiziaria e fallimento possono essere riconosciute e eseguite in Francia ai sensi dell'articolo 509 del codice di procedura civile francese.

Ai sensi di questo articolo, "le sentenze pronunciate da tribunali stranieri e gli atti ricevuti da ufficiali stranieri sono esecutivi nel territorio della Repubblica nei modi e nei casi previsti dalla legge".

La procedura di riconoscimento ed esecuzione di una sentenza straniera in Francia si chiama "exequatur".

Quando è necessario ottenere l'exequatur in Francia di una decisione sul fallimento straniera ?

È necessario ricorrere a una procedura di exequatur in Francia quando il debitore di fallimento internazionale ha dei beni in Francia.

In effetti, se una sentenza sul fallimento straniera produce da sola un certo numero di effetti in Francia, la sua esecuzione forzata può avvenire solo se è riconosciuta ed esecutiva in Francia, il che implica l'exequatur da parte del tribunale francese.

Infatti, senza exequatur, una sentenza sul fallimento straniera non può essere eseguita contro un debitore situato sul territorio francese.

In mancanza di exequatur, il debitore sarà considerato in Francia “in bonis”: non è quindi spogliato della gestione e della disposizione dei suoi beni e può essere oggetto di un'azione giudiziaria individuale da parte dei creditori in Francia (Com. 25 febbraio 1986, n. 84-14.208, Kléber; Civ. 1re, 24 marzo 1998, n. 96-10.171).

Inoltre, in assenza di exequatur, un fiduciario straniero non potrà procedere all'esecuzione forzata sui beni del debitore situati in Francia. La Corte di Cassazione francese ha chiaramente affermato che: "la sentenza straniera non può permettere il ricorso in Francia a misure di esecuzione prima della decisione di exequatur" (Com. 25 febbraio 1986, n. 84-14.208).

Il fiduciario straniero non potrà quindi perseguire la vendita di beni situati in Francia senza exequatur.

La procedura di exequatur in Francia di una sentenza internazionale di liquidazione giudiziaria e fallimento

Una sentenza di fallimento straniera può essere eseguita in Francia solo se è dichiarata esecutiva dal tribunale francese.Il tribunale francese può, a certe condizioni, concedere l'exequatur a qualsiasi decisione di un tribunale straniero che comporta l'intervento di un giudice.

A titolo d'esempio, l'intervento del giudice americano che apre l'applicazione del capitolo 11 della legge sul fallimento che sospende tutte le procedure dei creditori i può essere presentato all'exequatur in Francia (Civ. 1re, 17 ottobre 2000, n. 98-19.913).

Oltre a questo requisito preliminare, le condizioni di diritto comune per ottenere l'exequatur di una sentenza straniera in Francia sono definite nella sentenza Cornelissen della Corte di Cassazione francese (Civ. 1re, 20 febbraio 2007, n. 05-14.082).

Secondo questa nota giurisprudenza, il giudice francese è tenuto a verificare se la sentenza straniera è stata pronunciata da un tribunale competente, se non viola alcuna regola di ordine pubblico, più precisamente, se è conforme al concetto francese di ordine pubblico internazionale e se non è stata oggetto di frode.

Per quanto riguarda i fallimenti pronunciati negli Stati membri dell'Unione Europea (esclusa la Danimarca), i testi europei applicabili in materia, e in particolare il regolamento europeo n°2015/848 del 20 maggio 2015, si basano sul principio del riconoscimento immediato e automatico delle decisioni relative all'apertura, allo svolgimento e alla chiusura delle procedure di insolvenza.

Questo principio si applica alla sentenza italiana.

Tuttavia, anche per le decisioni di fallimento provenienti da uno Stato membro dell'Unione europea, la necessità dell'exequatur è mantenuta in Francia per tutti i provvedimenti esecutivi ordinati nella sentenza straniera. A tal proposito, l'art. 33 del Regolamento europeo n. 2015/848 fa riferimento all'applicazione del Regolamento Bruxelles I bis per quanto riguarda riconoscimento delle sentenze in materia civile e commerciale.

Caterina Giudiceandrea è avvocato in Francia iscritta all'Ordine degli avvocati di Parigi. E specializzata in diritto privato internazionale.

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