Di norma nelle calcolazioni delle provvigioni sono elencati solo le fatture, gli importi delle fatture e gli importi delle commissioni. Da esse il rappresentante commerciale non può desumere tutte quelle circostanze che per la provvigione sono importanti. Perciò la legge gli riconosce pretesa al rilascio di un estratto di contabilità. Quest’ultimo è un estratto dai libri contabili dell’imprenditore. Poiché la legge non definisce le pretese ad un estratto di contabilità, la Corte Federale di giustizia ha così sancito:
Data di commissione
Numero di commissione
Valore della merce secondo commissione
Quantità della merce secondo commissione
Data di fattura
Numero di fattura
Importo di fattura
Clienti con esatto indirizzo
Stadio della realizzazione dell’operazione, ovvero dello stato dell’evasione dell’ordine nel caso di operazioni avviate ai sensi dell’art. §87 Abs.3 HGB
Ammontare del pagamento effettuato
Annullamenti e ritorni così come motivi a tale proposito
 
Solo nel caso in cui i calcoli di provvigione comprende tutte queste informazioni o il rappresentante commerciale ha riconosciuto il calcolo di commissione, non sussiste più alcuna pretesa legittima del rappresentante commerciale nei confronti del rilascio di un estratto di contabilità.

In opposizione alla giurisdizione italiana circa l’estratto di contabilità ai sensi dell’art. §1749 Abs.3 c.c., la richiesta dell’estratto contabile è uno degli strumenti di pressione processabili di fronte ad un tribunale tedesco. Il preponente convenuto è obbligato al pagamento di commissioni arretrate e di un più alto diritto di compensazione, dal momento che la stesura di un estratto di contabilità, in base ai parametri della giurisdizione, è di eccezionale laboriosità. Nella pratica l’estratto di contabilità viene fatto valere attraverso il ricorso graduale, ovvero in primo grado il diritto alla pretesa di informazioni sotto forma di estratto di contabilità e in secondo grado la richiesta di pagamento delle provvigioni. L’estratto di contabilità viene accolto con sentenza parziale.
 
Per l’esecuzione di questa sentenza, quindi della realizzazione dell’estratto di contabilità, spetta al rappresentante commerciale un acconto. Con tale somma viene poi ingaggiato un revisore dei conti, il quale deve controllare la documentazione dal preponente.
 
Vi fossero nei confronti dell’estratto contabile dei dubbi fondati circa la sua completezza o correttezza, il rappresentante commerciale ha allora pretesa legittima alla visione dell’estratto  ai sensi dell’art. 87c Abs. 4 HGB. Tale visura dell’estratto ha luogo in basa alla scelta dell’imprenditore attraverso il rappresentante commerciale stesso o attraverso un revisore dei conti o un revisore del bilancio selezionato dal rappresentante commerciale. Quest’ultimo può prendere con sé un revisore dei conti o un revisore del bilancio. Il rappresentante commerciale deve dapprima pagare il revisore dei conti o il revisore del bilancio in maniera diversa rispetto ad esecuzione dell’estratto di contabilità. Egli può tuttavia richiedere il risarcimento di tali costi, se il revisore del bilancio o quello competente stabilisce che l’estratto di contabilità risulta incompleto o non corretto.
 
Inoltre il rappresentante commerciale ha pretesa legittima ad informazioni complementari derivanti dall’estratto di contabilitá, circa la questione riguardanti le provvigioni ed ai rapporti commerciali, assenti o erroneamente definite nell’estratto di contabilità.
 
La consegna di una garanzia giurata circa la correttezza e completezza dell’estratto di contabilità può essere richiesta dal rappresentante commerciale, nel caso in cui rimanessero ancora dubbi, dopo la visura dell’estratto, sulla correttezza e completezza.