Il 18 gennaio 2013 è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la legge n. 247/2012 di Riforma della professione forense, che è entrata in vigore lo scorso 2 febbraio. Tale provvedimento è stato fortemente voluto da molte parti dell'avvocatura per modificare una legge professionale, che era oramai troppo vecchia e, secondo molti, inadatta alle mutate condizioni del mercato e della società. La nuova normativa ha introdotto molte importanti novità fra cui:

  • la modifica dell'esame di Stato, che si dovrà svolgere senza codici commentati;
  • l'obbligo per il legale, pena l’illecito disciplinare, di stipulare una polizza di assicurazione per gli incidenti sul lavoro e per la responsabilità civile, che copra: i documenti, le somme di denaro, i titoli e valori ricevuti in deposito;   
  • scomparsa del sistema dei crediti formativi come metodo per accertare l'aggiornamento professionale, anche se l'avvocato ha ancora l’obbligo di garantire una formazione permanente; 
  • una maggiore tipizzazione degli illeciti disciplinari; 
  • la possibilità per l’avvocato di dare informazioni in ambito pubblicitario sull'esercizio della propria professione in maniera trasparente e veritiera; 
  • ammissibilità delle società fra avvocati, anche in forma di capitali senza alcun socio esterno a garanzia dell'autonomia della prestazione professionale;
  • la possibilità di fregiarsi del titolo di specialista in una data materia se si conclude un periodo biennale di formazione nei modi indicati dal futuro regolamento forense;
  • possibilità di pattuire con il cliente un compenso forfettario per le future prestazioni;
  • divieto del patto di quota lite;
  • riduzione della durata del tirocinio a 18 mesi. 

Non tutti gli articoli della legge n. 247/2012 sono già entrati in vigore. Per molte disposizioni normative sarà, infatti, necessaria l'adozione di vari provvedimenti esecutivi. 
In particolare, il Governo dovrà emanare:

 

  1. entro 6 mesi un decreto legislativo per disciplinare la professione forense in forma societaria;
  2. entro 2 anni un Testo Unico della professione forense ed un decreto legislativo volto per la difesa d'ufficio.

Il Consiglio Nazionale Forense ha già dato una prima interpretazione alla normativa nel proprio dossier del 23 gennaio 2013 n.1.