Le regole deontologiche relative a chi opera nel delicato ambito del diritto di famiglia, assumono particolare rilevanza ed importanza dovendo, in questo caso, l’avvocato, andare a svolgere il proprio ruolo difensivo in un campo che vede coinvolti interessi affettivi ed emotivi di tutti i membri della famiglia (e non solo).
Primo e più importante contributo di professionalità che deve offrire è quello di ascolto, ovvero saper recepire, filtrare ed indirizzare le istanze del cliente, affrancandosi dal rischio di divenire solamente un suo alleato, o un suo strumento, assecondando inaccettabili richieste e perdendo così la preziosa obiettività, necessaria alla valutazione del caso e violando, peraltro, il principio di ”indipendenza dell’avvocato” (art. 10 Cod. Deont.).

Lo sforzo maggiore, è infatti quello di cercare di comporre o comunque ridurre al massimo la conflittualità tra i coniugi, causa di grande stress emotivo per i figli in quanto, con un adeguato ruolo di mediazione tra le parti, molto spesso è possibile evitare lunghi ed aspri contenziosi giudiziali, ovvero arrivare alla fase giudiziale avendo già “scremato” il thema decidendum da tutte quelle questioni che non attengono alla valutazione del Giudice.

L’avvocato familiarista dovrebbe pertanto evitare di immedesimarsi nel suo cliente, consigliando azioni che sfiorino l’illecito o atte ad esasperare ancor più la situazione ( come eludere gli obblighi di mantenimento o ostacolare i rapporti dell’altro coniuge con i figli), utilizzando invece quegli strumenti che favoriscano il dialogo e la collaborazione.

Quest’ultimo aspetto, in particolare, richiede una formazione multidisciplinare dell’avvocato, in quanto, oltre alle competenze giuridiche, lo stesso dovrà avere delle cognizioni psicologiche e capacità di sapersi relazionare non solo con il proprio cliente ma anche con i colleghi (“dovere di colleganza” art. 23 Cod. Deont.).

Ciò in quanto nel processo di famiglia non esistono né vincitori né vinti, ma solamente rapporti da salvaguardare prima che vengano irrimediabilmente compromessi.
 

Si auspica, pertanto, al più presto una riforma di tutto il diritto di famiglia, affinchè coloro che siano chiamati ad operare in tale campo abbiano  la necessaria preparazione e specializzazione.