Le novità sul contenzioso fiscale (compresa l'introduzione del contributo unificato) si andranno ad aggiungere ad altre misure di semplificazione fiscale rimaste inizialmente escluse dal decreto sviluppo, come la riduzione dal 10 al 4% della ritenuta sui bonifici per i lavori di ristrutturazione e riqualificazione edilizia degli edifici.

   

Nelle prossime settimane si tireranno le fila anche perché a via XX Settembre si lavora contemporaneamente alla manovra triennale da 40 miliardi per raggiungere il pareggio di bilancio nel 2014, si segue "da vicino" l'iter del decreto sviluppo all'esame delle commissioni Bilancio e Finanze della Camera e si inizierà a entrare nel vivo per definire il disegno di legge delega della riforma fiscale.

La priorità resta la manovra triennale da presentare entro la metà del mese così da essere presentata al prossimo Ecofin in calendario per il 20 giugno. Ci sono poi da rassicurare i mercati. Lo stesso presidente del Consiglio dei ministri, Silvio Berlusconi, ha ribadito ieri a Roma al presidente della Ue, Herman Van Rompuy, la volontà italiana di arrivare al pareggio di bilancio entro il 2014.

A Giulio Tremonti tocca ora il non facile compito di reperire i 40 miliardi necessari a centrare l'obiettivo in due anni. Al primo posto del menù ci sarebbero i tagli alla spesa. E qui l'operazione dei tecnici dovrà essere chirurgica anche alla luce delle riduzioni lineari operate non più tardi di un anno fa con il decreto n. 78/10. A finire sotto osservazione sono gli sprechi delle amministrazioni centrali, Regioni e Comuni inclusi, e le cosiddette uscite improduttive.

Anche sul pubblico impiego la nuova manovra triennale appare avere oggi margini ristretti di intervento. Così tra le ipotesi allo studio ci sarebbe l'ulteriore proroga di un anno del blocco dei contratti pubblici oggi fissato al 2013.
Sul fronte previdenza non è del tutto escluso un innalzamento a 65 anni dell'età di pensionamento delle donne del settore privato con conseguente equiparazione (o quanto meno avvicinamento) ai nuovi requisiti decisi per le lavoratici statali. Possibile pure un'accelerazione della processo di razionalizzazione delle strutture ospedaliere, soprattutto al Sud.

C'è poi, in termini di risparmi di spesa, la riduzione delle liti civili. Non è del tutto escluso che il decreto annunciato dal ministro della Giustizia, Angelino Alfano, possa finire nella manovra triennale. Così come per il contenzioso tributario. La stessa introduzione del contributo unificato potrebbe fornire una spinta in più ai giudici tributari nell'esaminare i ricorsi. La nuova tassa di ingresso per avviare la lite con il Fisco, oltre a garantire risorse per aumentare i compensi ai giudici tributari, potrebbe assicurare il pagamento dei provvedimenti di sospensiva adottati dagli stessi giudici che, ad oggi, non gli vengono retribuiti. All'orizzonte, poi, si prospetta l'arrivo dell'accertamento esecutivo che, dal prossimo 1° luglio, secondo i giudici, potrebbe produrre un vero e proprio blocco dell'attività delle Commissioni tributarie, nonostante le modifiche già apportate all'esecutività degli atti nel Dl sviluppo.

In ogni caso l'ultima parola spetta al ministro Tremonti. Non del tutto scontato potrebbe essere il veicolo legislativo: il contributo unificato potrebbe essere anche inserito nel Dl sviluppo. Ma in questo caso l'effetto ante 1° luglio verrebbe in parte sterilizzato entrando la misura in vigore solo con la conversione in legge del Dl 70.