L'ordinanza della Cassazione n. 16125/2020 rappresenta un importante passo in avanti nell'affermazione del principio di bigenitorialità. La Suprema Corte, in quest'occasione, pur ribadendo che il diritto di visita dei genitori di bambini in tenera età possa subire restrizioni solo ed esclusivamente se ciò ricada nell'ambito dell'interesse del minore, sottolinea a chiare lettere la tutela del principio di bigenitorialità "inteso quale presenza comune dei genitori nella vita del figlio, idonea a garantirgli una stabile consuetudine di vita e salde relazioni affettive con entrambi i genitori, nel dovere dei primi di cooperare nell'assistenza, educazione e istruzione della prole."
Nella vicenda de quo, in particolare, si lamentava il fatto che, data la tenera età del minore, il trascorrere la notte con il padre avrebbe - a detta della madre - portato pregiudizio al piccolo. Non essendo stato fornito alcun elemento probatorio - nemmeno potenziale - a supporto di tale tesi, la Cassazione, rigettando il ricorso della madre, ha sottolineato come sia importante mantenere un rapporto con entrambe le figure genitoriali, cui non può essere ex iure legis attribuita minore importanza nello sviluppo psico fisico del bambino.
A nostro parere, ciò rappresenta una pietra miliare nella tutela dei diritti dei padri separati. Ci auguriamo un pronto intervento del nostro legislatore in materia di affidamento della prole, che nel novellare un istituto tanto importante, metta fine a tante inutili diatribe.

Prof. Avv. Domenico Lamanna Di Salvo
MATRIMONIALISTA  - DIVORZISTA