Lavorando da diversi anni a Varsavia e assistendo cittadini italiani, non sono mancati i casi in cui mi sono occupato degli aspetti  “patologici” dei rapporti di coppie italo-polacche.

Oltre ai casi di divorzio, di fissazione degli alimenti, delle questioni patrimoniali derivanti dalla cessazione del matrimonio, diverse volte mi sono imbattuto in un fenomeno particolare.

Si tratta della sottrazione dei minori da parte di un genitore, problema tanto diffuso che una convenzione internazionale (Convenzione dell’Aja del 1980) ha stabilito una procedura volta a far rientrare il minore nel paese di origine.

I minori sottratti nella maggior parte dei casi sono nati in Italia da coppie che si sono formate e hanno vissuto nel nostro paese.

Nella quasi totalità dei casi da me seguiti la madre è di nazionalità polacca mentre il padre è italiano,

nel momento in cui la vita di coppia comincia a diventare insostenibile, la madre pensa di tornare col figlio nel suo paese di origine e pianifica questo suo viaggio senza ritorno.

La scusa più frequente addotta per giustificare il viaggio assieme al bambino è un grave problema di salute di uno stretto familiare che obbligherebbe la madre a un prolungato soggiorno in Polonia.

Il tempo passa e il bambino non torna ed è ormai troppo tardi quando il padre realizza che la madre non vuole far più ritorno in Italia. Non giungendo a un accordo, il padre attiva la procedura prevista dalla Convenzione e si instaura un giudizio di fronte al giudice polacco volto ad assicurare il rientro del minore.

Spesso la procedura, che in teoria dovrebbe chiudersi in 6 settimane, si prolunga per diversi mesi. Durante questo tempo il bambino si inserisce nell’ambiente polacco dimenticando spesso la lingua italiana e rendendosi così i rapporti col padre sempre più difficili da proseguire.

Nella maggior parte dei casi il giudice non ordina il ritorno del minore in Italia eccependo il fatto che il rientro costituisce un rischio per il minore di trovarsi in una situazione di pericolo fisico o psicologico. Purtroppo si sono verificati casi in cui, autorizzato il rientro del minore, la madre ha fatto perdere tutte le sue tracce lasciando un padre senza figlio e forse non considerando appieno che nello stesso momento lascia suo figlio senza il padre. Le possibilita' per un padre di ottenere il rientro del figlio dalla Polonia sono minime: solo in casi abbastanza estremi (madre alcolizzata, con gravi problemi di salute) e' stato disposto il rientro nel paese di origine. Nella maggior parte dei casi le procedure di sottrazione dei minori si concludono con un accordo, reso di fronte al giudice polacco, che disciplina il diritto di visita e ai contatti col padre.