Quando si siede davanti a te un cliente, per una separazione, la richiesta ed il desiderio ricorrenti sono: ‘firmiamo le carte subito’.Per alcuni, infatti, significa porre fine ad uno strazio che si prolunga ormai da tempo, per altri un’opportunità di ricominciare, voltare pagina, ‘dare l’ultimo colpo all’animale morente’.Invito sempre i miei clienti a non aver fretta di firmare un accordo, ma a considerare e valutare, assieme, ponderandoli attentamente uno ad uno, tutti gli aspetti della questione, anche quelli che in quel frangente sembrano solo orbitare attorno ad essa.
Senza entrare in maniera troppo approfondita negli aspetti processuali, per non annoiare chi legge, bastino due considerazioni su tutte. La prima è che gli accordi di separazione sono modificabili successivamente solo se intervengano fattori eccezionali e rilevanti (quali ad esempio la perdita di un posto di lavoro), per cui non è difficile immaginare le conseguenze che potrebbero derivare nel lungo periodo dall’aver accettato condizioni economiche non valutandone a fondo tutti i risvolti. La seconda, non meno importante, è che gli accordi di separazione hanno un’influenza determinante sul successivo giudizio di divorzio.Talvolta mi capita di intervenire in una fase successiva alla separazione, ed è la parte più difficile del mio lavoro perchè si tratta, in questo caso, non di gestire la conflittualità che deriva da un’incompatibilità di carattere, o da una convivenza divenuta ormai intollerabile, ma di capire come calibrare, con tutti i limiti del caso, un accordo che non è riuscito bene.Purtroppo non esiste il tasto REWIND.Ed e’ per questo che non mi stanco mai di ripetere l’importanza che ha, nel corso della separazione, riflettere, ponderare, mediare, lasciarsi guidare da una mano esperta; proprio perchè so che nell’indole umana c’è la tendenza a voler uscire da un problema nel modo più veloce ed indolore possibile.
La fretta però, come nel maggiore dei casi, non è una buona consigliera.Parliamoci chiaro: a scrivere un ricorso per separazione siamo bravi tutti, noi avvocati.Il punto è il COME. E’ saper valutare tutti gli aspetti della questione; è saper confezionare un accordo ‘resistente agli urti’ a breve, medio e lungo termine..Perchè ce ne saranno di urti, è fuori di dubbio. Ed è tutta la competenza, l'ESPERIENZA e la professionalità investita nella questione a far sì che quelle parti, con dolore, con difficoltà, scrivano un capitolo della loro vita, meno affannosamente possibile e non pregiudicando il loro futuro.Ed è per questo che ci chiamano FAMILIARISTI, e non ‘azzeccagarbugli’.