Molti padri separati o divorziati non saranno oggettivamente in grado di versare regolarmente l’importo periodico previsto in sede di separazione o divorzio come contributo mensile al mantenimento dei figli e/o a favore della moglie.
Una situazione che colpisce principalmente commercianti, partita Iva e gestori di attività che in virtù dei recenti decreti sono stati costretti a chiudere temporaneamente.
l mancato versamento dell’assegno di mantenimento determina conseguenze sia dal punto di vista civile (azioni esecutive), sia sotto il profilo penale. 
Le conseguenze per il mancato versamento, integrale o parziale, degli alimenti sono infatti due:
- subire un’azione esecutiva di recupero del credito (pignoramento in casa, dei conti correnti, dello stipendio e degli immobili ovvero ipoteca sulla casa del marito);
-subire una querela per violazione dell’art. 570 bis c.p. (che punisce chi viola gli obblighi di assistenza inerenti alla responsabilità genitoriale).In caso di minori si tratta di un reato procedibile d’ufficio, ciò vuol dire che la denuncia non può essere successivamente tolta dalla moglie separata.
I possibili correttivi per il padre separato in difficoltà fanno riferimento all’istituto dell’impossibilità sopravvenuta non imputabile al debitore” prevista dagli artt. da 1256 a 1258 del Codice Civile italiano che pertanto può legittimare il marito a concordare con la moglie una sospensione o riduzione del mantenimento già stabilito in sede di separazione o divorzio: ciò significa la sottoscrizione di un accordo tra i coniugi separati o divorziati che dovrà poi essere autorizzato dal tribunale.
Non basta quindi una lettera del marito od un accordo scritto o verbale solo tra i coniugi.
In caso di conflittualità, occorrerà procedere per gradi, affidandosi a un avvocato che formalizzerà con la massima urgenza la situazione di impossibilità al versamento, con i giustificativi del caso. Successivamente occorrerà depositare un ricorso in tribunale per un provvedimento d’urgenza che autorizzi la riduzione/sospensione del mantenimento per il tempo di durata della nuova condizione reddituale.
Lo stesso vale per l’assegno di mantenimento a favore dell’ex coniuge.

Agendo come sopra descritto è possibile mitigare e/o eliminare il rischio di una condanna penale alla reclusione fino a un anno o con la multa da 103,00 a 1.032,00 euro per mancata corresponsione degli alimenti alla prole.