La sospensione cautelare, a seguito della notifica del provvedimento del Prefetto, della patente di guida può comportare in capo a chi la subisce delle conseguenze rilevanti che producono delle ripercussioni anche sulla sua attività lavorativa.
Di norma, si può chiedere il rilascio di un permesso alla guida per fasce orarie, ad esclusione dei casi di incidente.
Che fare diversamente?   
Esemplari sono due provvedimenti del 10 ottobre 2018 del Giudice di pace di Terracina che hanno decretato la restituzione della patente a due automobilisti, dato che la sospensione della stessa: “senza aver prima accertato l'effettiva responsabilità in sede penale, rischierebbe di conculcare ingiustificatamente non solo le situazioni giuridiche patrimoniali dello stesso, ma anche quelle soggettive non patrimoniali come il diritto a un'esistenza libera e dignitosa, di cui agli artt. ex artt. 2 e 3 Costituzione” (R.C, 924/9/18).
In senso conforme, “non vi è alcuna necessità cautelare che imponga che la sanzione accessoria opposta venga immediatamente applicata, potendo la stessa, quindi, essere interinalmente sospesa, ritenuto “prodromico l’accertamento della responsabilità in sede penale, ove in caso di condanna, il Giudice competente potrà, sempre e comunque pronunciarsi, con maggiore avvedutezza e serenità, anche sull’entità del periodo di sospensione della patente di guida” (Giudice di Pace di Terracina R.C, 923/9/18).
Pertanto, in assenza di pericolo concreto e attuale di reiterazione della condotta illecita nelle more del procedimento, da dimostrarsi non solo sussistenti al momento dell’adozione della misura ma anche per tutta la durata della stessa, si configura un’illegittima e ingiustificata compressione della libertà personale dell’individuo.
Ciò tanto più, se la patente è essenziale per lo svolgimento dell’attività lavorativa, che è un diritto costituzionalmente garantito.
In un caso che mi ha visto recentemente impegnata davanti al Giudice di Pace di Milano, sempre in caso di un incidente, oltre alla dimostrazione delle esigenze lavorative sopradette, è stata smontata la valenza probatoria di alcuni esami effettuati in base alla quale era stata disposta la sospensione e ne sono stati prodotti altri  a conferma dell’insussistenza di esigenze cautelari.
Il Giudice di Pace di Milano, condividendo l’avvenuta dimostrazione da parte dello studio dell’inesistenza di ragioni cautelari correlate al permanere del provvedimento di sospensione della patente e, d’altro canto, raggiunta la prova dell’esistenza di pregiudizi irreparabili per l’attività lavorativa del soggetto, ha disposto la restituzione della patente, peraltro non limitandola a fasce orarie.
Ogni caso ha ovviamente le sue peculiarità e come tale, va singolarmente valutato, anche in ragione degli esami effettuati e/o da effettuarsi e della rispettiva valenza.
Lo studio è pertanto a disposizione per offrire supporto.