Sul ricovero delle persone non autosufficienti presso le Strutture Residenziali convenzionate con il Sistema Sanitario Nazionale: casi specifici in cui i costi per il mantenimento non sono a carico del paziente o dei suoi familiari: il caso dei pazienti affetti da Alzheimer.
Orientamento espresso dalla Corte di Cassazione e da recenti pronunce di diversi Tribunali italiani.


E' cosa nota che i costi per la retta mensile per il mantenimento di persone anziane non più autosufficienti ricoverate in Strutture Residenziali Convenzionate con il Sistema Sanitario nazionale siano piuttosto elevati.
In molti casi si rinuncia giocoforza al ricovero in struttura, seppur necessario, quando il soggetto beneficiario non ha la possibilità economica di sostenere le spese o quando anche i familiari non hanno la disponibilità per far fronte a detti costi.
A volte i parenti sono chiamati a corrispondere le rette arretrate che vengono richieste dalla Struttura residenziale, anche dopo il decesso della persona ivi ricoverata, o ricevono diffide e ingiunzioni di pagamento per il recupero del credito.
E' opportuno sapere che in alcuni casi tassativi e al ricorrere di determinate condizioni (che naturalmente andranno valutate caso per caso e adeguatamente dimostrate, in quanto non è possibile generalizzare) il degente e/o i suoi familiari non sono tenuti a pagare nulla a titolo di retta per la residenzialità nelle Strutture Sanitarie convenzionate con il Sistema Sanitario Nazionale.
Ciò evidentemente si verifica quando la degenza in Struttura non si limita ad una mera finalità assistenziale ma ha anche scopo terapeutico....
Altresì sono nulle le dichiarazioni fatte sottoscrivere ai parenti del paziente quando viene preso in carico dalla R.s.a, con le quali viene loro fatto assumere l’impegno al pagamento della retta in favore della struttura ospitante..
Tutto questo è l'effetto di alcune pronunce giurisprudenziali recenti: in primis si è espressa sulla questione la Corte di Cassazione: successivamente, diversi Tribunali italiani hanno aderito ai principi espressi dalla Suprema Corte e con le loro sentenze hanno affermato che i costi per la residenzialità, una volta dimostrato il ricorrere di specifici presupposti (il riferimento nei casi affrontati dai diversi Tribunali è alle persone affette da Alzheimer), non devono essere posti a carico dei pazienti e delle loro famiglie, ma devono essere sostenuti dal Servizio Sanitario Nazionale.
Dunque, non solo il paziente non ha, nei casi appena indicati, e, si rammenta, adeguatamente dimostrati, l'onere di provvedere al pagamento della retta per poter essere ricoverato nelle Strutture Residenziali Convenzionate, ma ha pure diritto a domandare la restituzione delle somme corrisposte allorchè non dovute.