Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca  hanno ufficializzato lo scorso 9 gennaio le offerte di transazione rivolte, in prima approssimazione, a coloro che dal 1° gennaio 2007 al 31 dicembre 2016 hanno acquistato le azioni emesse dalle due Banche e che, pertanto, hanno subito la drastica diminuzione del valore (tecnicamente il sovraprezzo) del titolo.  
Le due proposte, ancorché differenti, convergono nei punti fondamentali. Ciò appare coerente ove si consideri che le due Banche si fonderanno entro l’anno e già oggi entrambe vedono nel Fondo Atlante il loro principale azionista.
Queste, in estrema sintesi, le condizioni delle offerte.
i) Banca Popolare di Vicenza, indipendentemente dal prezzo a cui fu acquistata l’azione, offre a ciascun azionista Euro 9,00 per azione in cambio della rinuncia preventiva a qualsivoglia contenzioso civile e/o penale contro la Banca. Le azioni, si badi, non sono vendute e rimangono pertanto nella titolarità dell’azionista. A chi aderisce vengono dedicati alcuni prodotti bancari facilitati (quali mutuo, conto corrente ecc.).
All’azionista è dato tempo sino al 15 marzo prossimo per manifestare l’interesse (non vincolante) all’offerta e sino al 22 marzo seguente per sottoscrivere la transazione (vincolante). 
In ogni caso il pagamento da parte della Banca è subordinato al fatto che vi siano adesioni di soggetti che detengano almeno l’80% delle azioni oggetto dell’offerta. La Banca, tuttavia, si riserva unilateralmente di derogare tale condizione.
ii) Veneto Banca invece offre un indennizzo pari al 15% della perdita teorica sofferta in conseguenza dell’acquisto delle azioni al netto delle vendite effettuate e dei dividendi percepiti. Quindi, a titolo esemplificativo, per chi ha comprato il titolo al prezzo massimo di Euro 40,75, l’indennizzo è pari a circa Euro 6,10 per azione. L’investitore a fronte di ciò rinuncia a promuovere contenzioni in sede civile e/o penale contro la Banca. Anche in questo caso l’azionista non vende le azioni e ne rimane titolare. Infine, a chi aderisce all’offerta sono dedicate delle facilitazioni bancarie (ad es. mutuo, conto corrente ecc.)
All’azionista è dato tempo sino al 15 marzo prossimo per manifestare l’interesse (non vincolante) e sottoscrivere la transazione (vincolante). Anche Veneto Banca, così come Popolare di Vicenza, subordina l’esecuzione dei pagamenti al raggiungimento dell’adesione di soggetti che detengano almeno l’80% delle azioni oggetto dell’offerta. La Banca si riserva comunque unilateralmente di derogare tale condizione.
Cosa fare quindi?
Al quesito, per serietà, non si può dare una risposta generica, valida per chiunque: la posizione di ciascun azionista è differente e merita una dedicata e accurata valutazione. Infatti, diversamente da quanto viene spesso affermato, ad oggi, non è possibile proporre alcuna class action in questo ambito.
Dunque, per poter valutare la convenienza ad aderire o meno all’offerta di transazione è necessario presentare alla Banca l’apposita istanza prevista dal Testo Unico Bancario al fine di ottenere, gratuitamente, tutta la documentazione a sé afferente.
Solo così, una volta esaminata la documentazione e l’eventuale presenza di anomalie, sarà possibile valutare davvero l’eventuale convenienza del ristoro oggi offerto dalle Banche.