La precarietà dell'opera va valutata secondo la componente funzionale, cioè la concreta ed oggettiva destinazione cui è strumentale. Pertanto non rileva solo il sistema costruttivo, bensì l'idoneità dell'opera, per le sue connotazioni funzionali, ad un'utilizzazione termporanea. La precarietà non dipende dai materiali utilizzati o dal sistema di ancoraggio al suolo, bensì dall'uso cui è destinata.