L'omessa o errata pronunzia su un motivo di ricorso non costituisce errore di fatto revocatorio
Corte di Cassazione, sez. VI, ordinanza 29 maggio 2018, n. 13505
Avv. Giuseppe Bruno
di Roma, RM
Letto 197 volte dal 30/05/2018
E' inammissibile il ricorso per revocazione che censuri l'errato apprezzamento di un motivo di ricorso. Un motivo di ricorso non è suscettibile di essere considerato un "fatto" ai sensi dell'art. 395, comma 1, n. 4, c.p.c., potendo configurare l'eventuale omessa od errata pronunzia soltanto un "error in procedendo" ovvero "in iudicando", insuscettibile di denuncia ai sensi dell'art. 391-bis cpc
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