Il Tribunale di Reggio Emilia, con ordinanza dd. 9 febbraio 2013 (procedimento n. 8354/2012 r.g.), ha accolto il ricorso di un cittadino brasiliano transessuale, che assume sembianze femminili, ma risulta anagraficamente registrato appartenente al genere maschile, coniugato con cittadina italiana, avverso il diniego al rilascio del permesso di soggiorno per motivi familiari pronunciato dalla Questura di Reggio Emilia e fondato sull’asserita incompatibilità tra identità di genere del marito ed il convivenza more uxorio intesa come effettiva comunità di vita materiale e spirituale tra i coniugi, ex art. 30 comma 1-bis del d.lgs. n. 286/98.