Il 26 aprile 2012 la Corte di Giustizia Europea si è pronunciata, con sentenza n. C-508/10, sui contributi richiesti dal governo olandese agli stranieri per il rilascio o il rinnovo del permesso di soggiorno. ”È pacifico che gli Stati membri possono subordinare il rilascio di permessi e titoli di soggiorno al pagamento di contributi e che, nel fissare l’importo di tali contributi, essi dispongono di un margine discrezionale. Tuttavia, il potere discrezionale concesso agli Stati membri a tale riguardo non è illimitato. Infatti, questi ultimi non possono applicare una normativa nazionale tale da compromettere la realizzazione degli obiettivi perseguiti da una direttiva e, pertanto, da privare quest’ultima del suo effetto utile.” L'alto costo che lo straniero deve sopportare per vedersi rilasciare il permesso di soggiorno è incompatibile con la Direttiva 2003/109/CE che prevede di di non scoraggiare i cittadini di Paesi terzi dall’esercitare il proprio diritto di soggiorno. La Corte di Giustizia Europea rileva che, con la richiesta di un contributo di € 201 per il rilascio agli stranieri e ai loro familiari di un permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo, i Paesi Bassi hanno imposto ai richiedenti una spesa eccessiva ed iniqua. La situazione in Italia è similare, e poco tempo fa lo stesso governo italiano si è reso indisponibile a rivedere i contributi richiesti per il rilascio del documento di soggiorno. La posizione del governo italiano, così come quello dei Paesi Bassi, è quindi in netto contrasto con quanto stabilito dalla Direttiva 2003/109/CE.