Un cittadino di nazionalità marocchina presenta domanda di cittadinanza italiana "per naturalizzazione" (dieci anni di residenza in Italia). La sua domanda viene respinta sulla base di una valutazione negativa della Prefettura di Bologna e delle indicazioni del rapporto informativo della Questura, secondo cui la personalità dello straniero non sarebbe del tutto affidabile sotto il profilo dell’ordine pubblico e della convivenza civile. Massima: L’amministrazione, dopo aver accertato l’esistenza dei presupposti per proporre la domanda di cittadinanza, deve effettuare una valutazione ampiamente discrezionale sulle ragioni che inducono lo straniero a chiedere la nazionalità italiana e delle sue possibilità di rispettare i doveri che derivano dall’appartenenza alla comunità nazionale, ivi compresi quelli di solidarietà economica e sociale. Per cui l’inserimento dello straniero nella comunità nazionale è legittimo allorquando l’amministrazione ritenga che quest’ultimo possieda ogni requisito atto ad inserirsi in modo duraturo nella comunità, mediante un giudizio prognostico che escluda che il richiedente possa successivamente creare inconvenienti o, addirittura, commettere fatti di rilievo penale.