È stata rimessa alla Corte di Giustizia Ue la valutazione della legittimità del sistema di espulsione degli stranieri, con riferimento particolare all'ordine di allontanamento. La Corte di Cassazione, con l'ordinanza del 18 marzo 2011, n. 11050, ha posto una serie di questioni alla Corte di giustizia Ue, riguardanti la legittimità del sistema di espulsione degli stranieri. In particolare ha chiesto se, in base alla Direttiva 2008/115/CE, sia legittimo intimare allo straniero irregolare di lasciare il territorio nazionale qualora non sia possibile dare corso all'allontanamento coattivo, immediato o previo trattenimento. Inoltre, in caso di mancato ed ingiustificato allontanamento dal territorio nazionale, ha chiesto se sia giusta l'incriminazione dello straniero con la previsione di una sanzione detentiva superiore fino a dieci volte il trattenimento. La Cassazione, infine, chiede alla Corte Ue se è possibile affermare che in base alla Direttiva la restrizione della libertà ai fini del rimpatrio vada considerata alla stregua di extrema ratio e che nessuna misura detentiva è giustificata se collegata a una procedura espulsiva in relazione alla quale non esiste alcuna prospettiva ragionevole di rimpatrio. Si attende dunque la pronuncia della Corte di giustizia Ue sul punto.